Dal 20 al 26 giugno 2011 Palermo diventerà la capitale del cinema a tematica glbt (gay, lesbica, bisex, trans gender). Il Sicilia Queer filmfest è il primo del sud Italia.
Da
Firenze a Palermo:
un viaggio tra festival e associazioni
che valorizzano la
cultura delle differenze
Il Queer sbarca a
Palermo
Dal 20 al 26
giugno 2011 Palermo diventerà la capitale del cinema a tematica glbt (gay,
lesbica, bisex, trans gender). Il Sicilia Queer filmfest è il primo del sud
Italia.
La rassegna
cinematografica inizierà a giugno, ma nei cinque mesi precedenti vi saranno
delle anteprime: durante la prima, il 29 novembre scorso, è stato proiettato “The
Kids are all right” di Lisa Choledenko. Non vogliamo però svelarvi cosa si
vedrà nelle prossime uscite.
O.Costanzo
La prima
biblioteca Queer
Fabrizio Marrazzo,
Presidente di Arcigay Roma, annuncia l’apertura capitolina della prima
biblioteca queer d’Italia: è un progetto ancora in fase di gestazione -
spiega –non si aprirà prima di marzo 2011. Il fine dell’iniziativa è
raccogliere materiale a tema lgbtq e renderlo fruibile a un pubblico
quanto più variegato possibile. Il mondo queer ha comunicato tanto e
tanto vuole comunicare, continua Marrazzo, ma al di fuori dell'ambiente non è
molto conosciuto: a questi eventi servirebbero azioni di promozione più
diffuse, ma il supporto delle istituzioni è poco; a Roma ha da poco chiuso la
libreria Babele, mentre sta cercando di salvarsi la Gabi, altra storica libreria
indipendente, punto di riferimento per la comunità lgbtq.
Però le iniziative
non mancano e continueranno. In vista dell'Euro Pride 2011 si è messa in moto
una grande macchina organizzativa: questi eventi non sono solo grandi parate,
dietro gli abiti sgargianti e l'allegria, si affacciano prepotenti questioni
tuttora irrisolte e dibattute.
Il Pride vincerà
la sfida - dice Marrazzo- se si riuscirà a evitare polemiche e a ottenere una
piattaforma unitaria in pieno spirito queer, oppure sarà una perdita per tutti.
M.Leonardi
Queer studies
Silvia Antosa,
docente di letteratura inglese dell’Università di Palermo che da tempo si
occupa di queer studies, ci svela il significato profondo del termine queer.
Crede che del
termine queer si abusi in senso esclusivo (nel senso di “termine che esclude”)?
Il queer
rifiuta ogni forma di egemonia normativa identitaria e pone in discussione il
concetto di soggettività, senza linearizzarne gli snodi problematici, ma
ridiscutendoli incessantemente. Nel tentativo di decostruire stabilità e
certezze ermeneutiche, il queer si configura come movimento di pensiero
che mira ad acquisire piena consapevolezza del dinamismo fluido caratteristico
della natura. Il termine spesso è utilizzato in senso “indifferenziato” e/o
“esclusivo”, poiché o viene fatto corrispondere tout court all’acronimo
glbt, oppure viene utilizzato come termine “ombrello” che, includendo tutte le
possibili “declinazioni” identitarie, rischia di neutralizzarle e annullarle.
Quali sono le
differenze riguardo alla diffusione della teoria queer tra l’Italia e gli altri
Paesi?
Probabilmente la
scarsa diffusione del pensiero queer in Italia è frutto della sua natura
indefinibile e fluida. Appare difficile per il nostro tessuto socio-culturale
rileggere i parametri rigorosamente binari entro cui identità di genere e
orientamenti sessuali sono codificati. Sembra esservi una maggior apertura a
livello artistico-performativo, come si evince dal fiorire di Festival Queer e
altre iniziative su cui potrebbe innestarsi la riflessione italiana. Poi
sarebbe opportuno far riferimento ai testi che hanno diffuso il dibattito sul queer
nel mondo angloamericano, ma molti non sono stati tradotti in lingua italiana,
ma ciò rende difficile il confronto culturale con altri Paesi.
In che senso
l’ottica queer include anche gli eterosessuali?
Quando negli anni
’90 hanno iniziato a prendere forma, le teorie queer hanno contemplato
una rivisitazione del paradigma eterosessuale, non solo di quello delle forme
identitarie storicamente marginalizzate. Gli studiosi denaturalizzano l’assunto
secondo cui esiste un’identità sessuale univoca e coerente, destabilizzando
pertanto sia i presupposti eteronormativi che quelli omonormativi per
trasformarli “in un punto di convergenza per un numero potenzialmente infinito
di posizioni soggettive non-normative” (A. Jagose).
E.Romagnoli
V.Cominetti
Queer Boom
Facciamo due
chiacchiere con Diego Longobardi, direttore artistico del Muccassassina, serata
dance del panorama romano che negli ultimi anni ha registrato un boom
clamoroso.
Muccassassina:
quali sono le tappe che l’hanno resa ciò che è oggi?
Muccassassina è
nata nel 1990 dall’esigenza del nascente Circolo Mario Mieli di
autofinanziarsi. S’iniziò con delle piccole feste nei locali del Circolo stesso
poi, dato il crescente successo, ci si è spostati in varie location. La serata
prende il nome da una di queste, l’ex Mattatoio di Roma: ecco perché
Muccassassina, s’immaginava una rivolta delle mucche contro i loro carnefici.
In principio era riservata a un pubblico GLBT, poi si è aperta anche al
pubblico etero: di lì il boom. Oggi il locale è considerato una meta importante
a Roma, come fare una passeggiata a Trastevere: questo è il risultato di questi
anni.
Cosa vuol dire per
voi queer?
Queer sfronda il
termine “diverso” della sua accezione negativa: Muccassassina è queer perché
riesce ad aggregare facendo in modo che tutti si sentano rappresentati, dallo
studente all’avvocato, da chi è di estrazione cattolica all’ateo, dal militante
al narcisista; la cultura delle differenze è la forza della serata.
La Muccassassina è un punto di riferimento fisso nel
panorama dance romano e non solo. Qual è il maggiore contributo che ha dato
alla città?
Il contributo è
sicuramente quello di un locale riconosciuto in tutta Italia e in Europa come
esempio di diritti, di aggregazione e di qualità di divertimento, anche grazie
al valore aggiunto che offre dal punto di vista sociale e artistico.
L’organizzazione di ogni serata è complessa e prevede l’intervento di
costumisti, scenografi, coreografi, direttori, tecnici della luce, del suono.
Cosa vuol dire che
la serata è eterofriendly? Che riscontro ha dato questa formula?
Ovviamente,
aprendosi a tutti, il pubblico aumenta esponenzialmente, tanto che a volte
diventa necessario regolare l’ingresso eterosessuale all’interno di
Muccassassina; con una tale richiesta si deve cercare di compensare, altrimenti
si rischia di non dare un buon servizio né al pubblico gay né a quello etero.
Europride 2011: in
che modo Muccassassina è coinvolta?Io sono il direttore artistico della
manifestazione, quindi Muccassassina con la sua esperienza, con le sue feste
sarà coinvolta perché entrerà a far parte dell’organizzazione: un’occasione da
non perdere.
M.Monaldi
Glossario
Queer: dall’inglese: “strano, insolito”; dal tedesco:
“diagonale, trasversale”. Due le accezioni principali: termine-ombrello per
persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, trans gender e intersessuali,
e termine che identifica chi rifiuta categorizzazioni, etichette e stereotipi
imposti alle minoranze sessuali.
Asessuale: chi non prova attrazione o desiderio sessuale.
Eterosessuale: chi è attratto da persone del sesso opposto.
Omosessuale: chi è attratto da persone del suo stesso sesso.
Bisessuale: chi è attratto da persone del proprio sesso e di quello
opposto.
Trans gender: termine-ombrello che identifica transessuali operati e non, e crossdressers
(chi si traveste senza che ciò implichi eccitazione sessuale).
Travestito: chi indossa spesso abiti del sesso opposto.
Transessuale: chi si sente prigioniero di un corpo sbagliato perchè la
propria identità sessuale fisica non corrisponde alla propria identità di
genere.
Drag queen/ Drag
king: chi, omosessuale o trans gender (non necessariamente),
si esibisce come attore o cantante in abiti del sesso opposto quanto più
esagerati possibili.
Butch: lesbica con atteggiamenti e abbigliamento mascolini.
Femme: lesbica con atteggiamenti e abbigliamento femminili.
È poi importante
distinguere tra:
Sessualità: avere gli attributi femminili/maschili
(sesso). “Come mi costituisco”.
Identità di genere: sentirsi donna/ uomo (identità).
“Come mi vedo”.
Ruolo di genere: l’altrui percezione secondo le
categorie donna/uomo (ruolo) .“Come vedo che mi vedi che mi vedo”.
M.Leonardi
M.L.Gioffrè
Florence Queer
Festival: una finestra sul mondo
Giunto all’ottava
edizione, il Florence Queer Festival incassa un confortante aumento delle
presenze (+46% sull’anno passato) a testimonianza della crescente sensibilità
(anche istituzionale) e dell’ottima qualità dei prodotti artistici. Da
segnalare su tutti “Bear City” e “Prayers for Bobby”. “Il festival è una
finestra sul mondo”, spiega Silvia Minelli, l’organizzatrice, nonostante lo
scarso interesse mostrato finora dal mercato della distribuzione italiana, poco
attento a questa realtà. Intanto sono già state fissate le date per il festival
dell’anno prossimo (25 Novembre/1 Dicembre), tempo al tempo e da cosa nasce
cosa.
A.Mataluni
M.Oppizzi
Queerframe: per
tutto il pubblico queer, ma non solo
Primo portale
italiano dedicato al cinema d’autore a tematica GLBTQ, queerframe.tv è una
creatura di Atlantide Enterteintment, società di distribuzione torinese nata
dall’aggregazione di imprenditori privati ed esperti del settore
cinematografico animati dall’intento di dar visibilità alle opere che, per un
motivo o per un altro, non hanno trovato e non trovano spazio nel panorama
della distribuzione italiana.
È proprio il
problema dei distributori, lamentato anche da Silvia Minelli, organizzatrice
del “Florence Queer Festival”, a rendere quasi invisibile in Italia il cinema
Queer. Perciò Atlantide gli dedica un portale tematico, un progetto specifico
di distribuzione a tutto campo che comprende sia forme di distribuzione classica,
theatrical e home video, sia i new media, con la possibilità di vedere i film
in streaming o di scaricarli.
Lo scopo di
Queerframe è democratizzare la visione di film che fino ad oggi è stata
privilegio esclusivo del pubblico dei festival, offrendo un ampio ventaglio di
titoli inediti, ma anche di film passati e dimenticati. È dato spazio a opere
di narrazione convenzionale, come a prodotti più ricercati, dai documentari, ai
cortometraggi, alla video arte.
In poco più di tre
mesi dalla sua nascita, queerframe.tv conta già 60 titoli e 3800 iscritti ai
suoi contenuti, con una media di 1500 acquisti download mensili. Atlantide ha
individuato un bisogno latente del nostro pubblico Queer, ma non solo: come ci
spiega Federico Mancini dell’Ufficio Stampa di Queerframe, il portale è
indirizzato a tutto quel pubblico che non intende farsi schiavo del sistema
distributivo, che è alla ricerca di nuovi stimoli, desideroso di confrontarsi e
di ampliare i propri orizzonti cinematografici.
V.Cominetti
Ireos: oltre la
mera tolleranza
A conclusione del Florence
Queer Festival, siamo andati a trovare i volontari di Ireos ONLUS, ideatori
e organizzatori di questo evento dal crescente successo internazionale. Il 4
Dicembre abbiamo partecipato alla festa di chiusura del Festival (“Queer
Party” al ViperThetre), coronamento di frenesie, fatiche e
soprattutto di grandissime soddisfazioni.
Durante la serata,
abbiamo incontrato Silvia Minelli (organizzatrice del Festival), la Dottoressa Barbara
Santoni, Riccardo Pieralli (fondatore dell’associazione) e il Presidente
Fabrizio Ungaro, che coralmente ci hanno svelato l’anima queer della
loro comunità.
Nel ’97, Ireos
risorge dalle ceneri di Arcilesbica e Arcigay per superare le fratture della
comunità GLBT fiorentina e mantenerne unitaria e viva l’anima sociale. Proprio
con quest’obiettivo i fondatori hanno deciso di definirsi “Comunità Queer”,
termine allora ancora quasi sconosciuto.
Pieralli spiega
che quella di Ireos è un’azione territoriale, legata alla realtà locale, la cui
visibilità è stata notevolmente incrementata dal Festival. E aggiunge, “la
nostra è una politica di tutti i giorni, fondata sull’aiuto dei volontari: sono
i rapporti fra le persone a far funzionare le cose”. Le minoranze sessuali
risentono della mancanza di modelli affettivi, il che crea non poche difficoltà
nella gestione della vita sentimentale; sono i rapporti di stima e amicizia il
primo strumento di lotta contro gli stereotipi di cui la società è infestata,
mondo omosessuale incluso. “Tra il bianco e il nero ci sono tante sfumature in
cui poter trovare la propria realizzazione”, continua Pieralli, riferendosi
anche alle delicate realtà intersessuali di cui professionalmente
l’associazione si occupa da anni. Pochi sanno che esiste un’altra via: “Viversi
le proprie disforie come si vuole” e non come una patologia cui trovare una
cura nella chirurgia, che non sempre è la scelta giusta.
Fabrizio Ungaro
descrive Firenze come una “piccola isola felice”, in cui l’omofobia è meno
accentuata che altrove, anche grazie al lavoro delle associazioni e ai buoni
rapporti con il contesto politico locale; ciò non vuol dire però che bisogna
fermarsi, ma definire nuovi e più ambiziosi obiettivi. Per questo oggi Ireos
continua a operare con la pazienza di chi si propone progetti che richiedono
tempi lunghi e di chi rifiuta “battaglie strillate”: “Per ottenere più della
tolleranza e raggiungere la frontiera della piena condivisione”.
V.Cominetti
O.Costanzo
I “numeri” nei
letti degli italiani
Orientamento
sessuale, omosessualità, bisessualità: parole sentite ripetere di continuo. Ma
quantificarle e definirle può essere più difficile di quanto sembri. Fino a
poco tempo fa si riteneva fosse gay almeno il 10% della popolazione, oggi si è
più cauti: secondo Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, i gay in
Italia sarebbero tre milioni, il 5% della popolazione.
E’ da poco uscito
il saggio “La sessualità degli italiani” (il Mulino, 2010) che, ispirandosi al
lavoro svolto a metà del ‘900 dal biologo e sessuologo Alfred Kinsey, cerca di
entrare nel letto del popolo italiano per far luce sui suoi comportamenti
sessuali. Ne risulta che l’11% degli italiani non si sente attratto solo da
persone del sesso opposto e che il 4% della popolazione non prova alcun tipo di
attrazione sessuale. Sono le donne a esser più attratte da entrambi i sessi e
la percentuale di chi ha desideri omoerotici sale tra i non sposati.
Considerando la popolazione tra i 18 e i 69 anni, il 3% degli individui ha
avuto rapporti sessuali con persone dello stesso sesso e la percentuale è più
alta negli uomini (4%) che nelle donne (2%); anche se le lesbiche, più dei gay,
hanno anche rapporti eterosessuali.
Poi, dovendo
definirsi, il 2,6 % degli italiani si dichiara non eterosessuale: precisamente,
l’1,2% omosessuale e l’1,4% bisessuale. Su 100 persone che hanno provato almeno
una volta attrazione verso lo stesso sesso, solo 31 si ritengono bisessuali o
omosessuali.
Curiosamente la
percentuale di chi prova attrazione omoerotica è più alta al nord e al centro
che al sud e nelle isole dove è invece è diffusa la credenza di poter avere
rapporti omosessuali completi rimanendo etero, per questo la percentuale di chi
ha avuto almeno un rapporto completo con un partner dello stesso sesso qui
sale.
Concludendo
bisogna prendere atto della difficoltà di dividere i comportamenti umani in
compartimenti stagni. Le parole di Kinsey in merito sono chiarissime: "La
natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana
inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo
vivente è un continuum in ogni suo aspetto.".
M.Galante
Diritti
delle persone transessuali e trans gender. Dal passo della Spagna alla nostra
legislazione
Dal 15
Marzo2007, una legge in Spagna permette ai transessuali di modificare nome e
sesso legale in tutti i documenti e registrazioni pubbliche con una richiesta
personale, indipendentemente dal fatto di aver subito un intervento chirurgico
di ricostruzione dell’organo genitale.
La
svolta del governo Zapatero rappresenta un “unicum” nella storia europea.
Uno
sguardo all’Italia
La
legge 164 del 14 Aprile1982 è la prima in Italia a prendere atto dei diritti
dei transessuali. Non esiste, né in tale legge, né in altre fonti del nostro
ordinamento un’adeguata soluzione per il cambiamento del nome. Secondo tale
legge, la rettifica del nome è autorizzata solo in seguito all’intervento
chirurgico di riassegnazione dei genitali.
Riguardo
alle discriminazioni dovute al sesso, si trova un primo riscontro nella
Costituzione italiana all’art.3.
In
Italia, la Legge Mancini
205 del ‘93, tutela le discriminazioni in base a razza, etnia e alla religione.
I casi di omosessuali e transessuali rimangono però fuori da tale disciplina,
almeno esplicitamente.
Le
discriminazioni legate all’orientamento sessuale sul lavoro sono disciplinate
con ddl .216 del 9 Luglio 2003, che dà attuazione alla direttiva Comunitaria
2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di
condizioni di lavoro.
Tornando
al nome, sono state presentate in Parlamento tre proposte di legge per
introdurre una disciplina che consenta il cambio del nome indipendentemente dal
sesso anagrafico. Le proposte di legge n2939, n2990 e n 3031, tutte del 2002.
È di
dovere accennare alla proposta di legge n 2733 d’iniziativa del deputato
Guadagno detto Vladimir Luxuria, presentata il 5 giugno 2007, che, se
approvata, avrebbe rinnovato sostanzialmente l’ormai stantia legge dell'82.
Ultimo
tentativo per aggiornare il nostro ordinamento in materia è stato fatto nel 2009.
Anna Paola Concia ha presentato un testo che tra le circostanze aggravanti
comuni previste dall'art.61 del codice penale avrebbe inserito quella inerente
all’orientamento sessuale. Tale testo è stato bloccato dalla maggioranza che ha
votato a favore di una mozione pregiudiziale di costituzionalità sollevata
dall'Unione di Centro.
O.Costanzo
Queer.Sel:
supereremo la Spagna
L’8 Ottobre 2009
nasce a Roma Queer.Sel, una creatura partorita da Sinistra, Ecologia e Libertà.
“Un circolo tematico - come definito dal cofondatore Guido Allegrezza - con lo
scopo di promuovere idee, iniziative e proposte di legge in materia di diritti
civili per tutte le persone d’identità sessuale non definita”. Queer.Sel si
propone come organo di raccordo tra politica e società civile, presentando
all’agenda politica le istanze di riforma e adeguamento della legislazione
italiana a una società in evoluzione. Il termine Queer è evidentemente l’anima
del movimento. Con esso si vuole intendere tutto ciò che, a livello di identità
sessuale, non è definito, rimane sospeso e comunque non catalogabile. Queer è
tutto il mondo omosessuale e trans gender. E’ il campo non della definizione
certa ma della continua ricerca interiore.
“Una delle iniziative di
maggior successo di Queer.Sel è la
Maratona contro l’omofobia che-dichiara Guido
Allegrezza-nasce in seguito allabocciatura, da parte della Camera, della
proposta di Legge Concia del 13 ottobre 2009”. Tale
iniziativa si propone di promuovere ciò che il partito definisce “cultura delle
differenze”. Sono, infatti, state presentate nei consigli comunali, provinciali
e regionali di tutta Italia mozioni contro omofobia e trans fobia secondo un
modello-tipo, stilato e inviato dal Sel e sottoscritto dal PD. Allegrezza
sottolinea come la maggior parte delle mozioni siano state approvate nei comuni
del centro-nord Italia, nonostante l’indiscussa forza del partito nel sud del
Paese.
In occasione delle elezioni regionali 2010 Queer.Sel ha costituito una
piattaforma politica consistente in un documento denominato “Testimone di
civiltà”, sottoscritto da tutti i candidati del partito per la Regione Lazio.
Allegrezza commenta poi il clamoroso cambio di fronte del Ministro per le
pari opportunità: “Il fatto che nella giornata contro l’omofobia Mara Carfagna
abbia fatto mea culpa per le sue posizioni contro l’omosessualità
dimostra una crescita evidente, necessaria e alquanto inaspettata”.
Alla domanda su come vede l’Italia in materia di diritti civili nel futuro,
Allegrezza non ha dubbi: “Supereremo la Spagna, ne sono sicuro”.
Inchiesta a cura di A cura di: Giuseppe Cassarà, Benedetta Giangrande, Giulia Bellalbero, Cristina Gessica Gaudino, Chiara Ragosta continua..
 
24 02 2012 E LA LETTERATURA?
Inchiesta a cura di Benedetta Pecorilla, Francesca Zupi, Stefano Intreccialagli, Giulia Bellalbero continua..
 
24 02 2012 L’escapismo nella società del web 2.0
Inchiesta a cura di Roberto Cialfi, Luca Raffaele, Marinella Stanca, Camilla Bistolfi, Francesco Bongiorno, Federico Solfrini, Edoardo Bolognese continua..
 
24 02 2012 Donne e sport
Inchiesta a cura di Sophia Ricci, Greta Bongrazio, Ester Vinciguerra continua..
 
01 02 2012 IL CINEMA AI TEMPI DELLO SWITCH OFF
“DITE ADDIO ALLA PIZZA”. A parlare è il cinema, che con l’anno nuovo ha raggiunto quota 50% di sale digitali. Il sorpasso segna l’abbandono della pellicola e delle “pizze”, quelle bobine di 35mm che pesano quanto un italiano medio al ritorno dalle feste. E mentre il vecchio proiettore è in fase terminale (in gergo switch-off), lo spettatore non sa nemmeno di passare al nuovo digitale (switch-on). Ma d’altronde un cambiamento che avviene alle nostre spalle (il proiettore lì sta!) non sempre si fa riconoscere. Eppure la guerra fredda del cinema sta per esplodere. Il 2011 è stato l’anno della corsa agli armamenti, ora il muro che separava il cinema dai video e da internet si sta assottigliando. Distributori, produttori, registi, indipendenti sono pronti a schierarsi lungo una sottile linea rossa, i grandi per salvare i diritti, i piccoli per salvare la pelle. Il nemico è alle porte e Lassie ancora non è ancora tornata a casa. Il cinema di nicchia, indipendente e giovane spera in un futuro roseo, armato di produzioni a basso costo, economia di coda lunga e digitale. Ha fatto a se stesso tante promesse. Anzi otto buoni propositi per sopravvivere all’inverno. E il letargo non è un’opzione. continua..
 
28 07 2011 Eugenia Romanelli presenta "Vie di fuga"
Eugenia Romanelli presenta "Vie di fuga" insieme all'artista Paola Turci, il presidente dell'Ansa Giulio Anselmi, la giornalista di Repubblica Rory Cappelli, l'assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma Cecilia D'Elia e la star di Facebook Bianchino Bianchini. continua..
 
20 07 2011 VIE DI FUGA - Inizia la corsa al sold-out per il gatto 2.0
Il romanzo che non esiste impazza sul web. continua..
 
15 07 2011 VIE DI FUGA
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