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MUCH
MORE. LE ADOLESCENTI DAI MARGINI AL CENTRO
Costrette
ad abbandonare la scuola, mogli e madri per forza, povere, ad alto
rischio di Hiv/Aids,
esposte a violenze e prostituzione coatta: è il destino di tantissime
adolescenti in Africa, Asia e America Latina. Per loro si può e si deve
fare much more, molto di più. Perché much
more, molto di più possano
partecipare allo sviluppo delle loro comunità e dei loro paesi.
“Much
more” è la nuova campagna di AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo
Sviluppo, in collaborazione con il movimento culturale Bazar, per
riportare le
adolescenti dai margini al centro dello sviluppo
Drop out è l’espressione
inglese ormai usata anche in Italia che indica chi è “caduto fuori” da
un
determinato percorso, quale quello scolastico. In numerosi paesi
dell’Africa,
dell’Asia e dell’America Latina, le adolescenti tra i 10 e 18 anni,
sono
“cadute fuori” dall’adolescenza medesima.
Scomparse dalle statistiche
che fotografano la condizione
giovanile perché già mogli e madri, difficili da raggiungere perché non
frequentano la scuola, né altri luoghi di aggregazione giovanile, solo
sporadicamente si affacciano alle strutture sanitarie: tali adolescenti
finiscono per vivere ai margini della loro società, dimenticate anche
dai
programmi di formazione e sostegno destinati ai giovani.
Gran parte di
tali programmi, ad esempio nei settori della salute, partecipazione
civica,
informazione, formazione professionale, prevenzione dell’Hiv e cura
dell’Aids,
presuppone che le adolescenti vivano con i propri genitori e
frequentino le
scuole o altri luoghi di aggregazione. Mentre centinaia di migliaia
sono
socialmente emarginate, vivono sole affrontando giorno per giorno
problemi da
adulte, hanno abbandonato la scuola, sono già sposate e madri oppure
lavorano
come domestiche nel chiuso delle case. Inoltre a volte tali
programmi intervengono troppo tardi, quando le decisioni che
“cambiano la vita” sono già state prese, e senza considerare che
per
modificare la condizione e il percorso di vita delle adolescenti
occorre
intervenire anche sul contesto sociale e familiare, sugli stereotipi di
genere,
sui modelli di ruolo maschili e femminili in senso più ampio.
Nei propri
Centri per la salute sessuale e riproduttiva realizzati in diversi
paesi in via
di sviluppo AIDOS ha avviato servizi
di informazione, educazione e counselling
per le/gli adolescenti, di gruppo e individuali, che prendono in
considerazione
i vari aspetti della transizione verso l’età adulta, con particolare attenzione alla costruzione dell’identità
di genere, alla sessualità, alla salute. Tali servizi cercano di
raggiungere anche le categorie più “invisibili”, tra queste proprio le
cosiddette “adolescenti ai margini”, con incontri e prestazioni a
domicilio
finalizzati a costruire un percorso di fiducia verso la struttura.
È da questa
esperienza che nasce la campagna “Much more. Le adolescenti dai margini
al
centro”, promossa da AIDOS grazie al sostegno della Fondazione Summit e
lanciata da Bazar. Mirando:
+ ad aumentare
le risorse per progetti e programmi di sviluppo destinati
specificamente alle
“adolescenti ai margini”:
+ a promuovere
l’inclusione delle “adolescenti ai margini” nei programmi e progetti di
sviluppo in generale, attraverso la sensibilizzazione degli operatori
del
settore e degli studenti di materie connesse con la cooperazione allo
sviluppo
+ a diffondere
un’informazione più attenta sul tema
L’esperienza
di AIDOS insegna che includere effettivamente le “adolescenti ai
margini” tra i
beneficiari dei diversi programmi di sviluppo, significa trasformare
concretamente la loro vita. Questo vale per i settori più vari: dalla
salute
infantile alla salute sessuale e riproduttiva, dalla prevenzione
dell’abbandono
scolastico alla partecipazione civica, dagli interventi di educazione
informale
alla formazione professionale, dai diritti umani, con particolare
attenzione
alla prevenzione dei matrimoni precoci e forzati, alla prevenzione e
cura
dell’Hiv/Aids. Senza dimenticare che a volte occorrono soluzioni “su
misura”,
approcci originali, un’attenzione a dimensioni solitamente non prese in
considerazione e un lavoro in profondità che coinvolga la comunità
tutta,
perché davvero si possano raggiungere le “adolescenti ai margini”.
ll progetto
utilizza una metodologia che combina ricerca, produzione
e diffusione di materiali informativi realizzati in
collaborazione con il movimento culturale Bazar formato da
giovani
studenti della facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università La Sapienza di
Roma, sensibilizzazione
e monitoraggio.
Scopo ultimo
della campagna è contribuire alla costruzione di un ambiente in cui la
transizione all’età adulta per le adolescenti e ragazze dei paesi
poveri possa
avvenire in condizioni di sicurezza, riducendo i rischi di abbandono
forzato
della scuola, matrimoni e gravidanze precoci e non volute, contagio da
Hiv e
altre malattie a trasmissione sessuale.
Affinché
possano avere davvero “Much more” dalla loro vita, e dare “Much more”
alle
proprie comunità.