Bazar presenta:
il Primo Romanzo Bazar Style
"La traversata di Emma Costa Rubens"
scritto secondo il Metodo di Comunicazione Creativa Bazar.
Scrivere
e raccontare in stile Bazar significa mischiare le categorie
stilistiche, i registri narrativi, i generi letterari, i confini tra
realtà e finzione e disordinare le architetture del testo e le
gerarchie tra i personaggi.
Contaminazione, trasversalità, nomadismi, spazi aperti: per questo “La traversata di Emma Costa Rubens” è un romanzo corale.
A scriverlo infatti non è solo il direttore di Bazar, Eugenia Romanelli, ma anche molti collaboratori della rivista.
Come
in una piazza o appunto in un bazar, il libro ospita infatti contributi
molto diversi tra loro: narratori che sono anche politologi (Guido Dolara), archeologi (Marzia Di Mento) ginecologi (Metella Dei), sindaci (Giovanni Bettarini e Alessia Ballini), notai (Franco Lupo), show man (Vladimir Luxuria), attori (Enrico Lo Verso e Maria Cristina Marinelli), fotografi (Francesco Crocco), giornalisti (Alessandra Retico, Monica Guerzoni, Valeria Vantaggi, Cristiana Scoppa), tour operator (Claudia Casali), pedagogisti (Matteo Bianchini e Valentina Casavola), project manager (Sergio Caucino), scienziati (Eva Buiatti), etc.
La trama
Si
narra la storia di un viaggio da Viareggio a New York su una barca a
vela di quindici metri comandata da una donna, compiuto da sette
persone.
Nei due mesi di avventure per mare il
desiderio di ripercorrere quella stessa tratta, antica rotta dei primi
emigranti che lasciavano l’Europa alla ricerca di un mondo nuovo e
nuove speranze si trasforma in tanti personali viaggi, ognuno della
propria verità.
Liti, amori, segreti svelati,
paure e entusiasmi improvvisi si mescolano a burrasche, calme piatte,
balene e delfini, gare di vela e incidenti imprevisti e l’aspetto
psicologico si confonde con quello meramente narrativo tipico del
racconto d’avventura.
L’arrivo al porto di
Manhattan avviene il giorno dopo il crollo delle torri gemelle, evento
del quale nessuno a bordo sa nulla a causa di un guasto tecnico alle
apparecchiature.
La visione finale
dell’America disalberata (come la barca che è reduce da un terribile
naufragio) è occasione narrativa per una riflessione sul vecchio e il
nuovo, passato e futuro, Europa e Stati Uniti, libertà e prepotenze.
Il
romanzo è suddiviso in due parti, una statica, la prima, e una
dinamica, la seconda: nella prima si descrivono e presentano i
personaggi dell’equipaggio attraverso un profilo soprattutto
psicologico. Nella seconda comincia la narrazione pura.