Stanno
per cominciare i corsi all'universit e mi "avvento" sul computer per
cercare sul sito della facolt (dalle bacheche web, non esistono più
quelle cartacee) i corsi che mi interessano considerando ovviamente chi
li tiene, programmi, luoghi e tutte le informazioni che tra una
sigaretta e l'altra scorrono nei corridoi. Scelgo tra le (ventotto!)
materie anche il corso di scrittura o laboratorio come lo chiamano.
Felice
penso: finalmente potrò scrivere (no, lo faccio gi ) o qualcuno
corregger ciò che scrivo (no,non mi piace che mi si corregga dentro).
Finalmente penso, qualcuno legger ciò che scrivo o leggerò qualcosa
che è stato gi scritto.
Ok lo seguo, tanto
mi danno quattro crediti, non ci sono libri di professori incalliti da
acquistare per forza e poi dopo Linguistica e Semiotica rimango in tema.
La prima lezione.
Sto ancora addentando il mio panino ed un sorriso mi blocca alla porta: è una ragazza con una T-shirt (maglietta per gli stranieri) a maniche corte ( non avr freddo?) e una strana scritta.
Cerco posto, che fatica, e vedo un ragazzo con la stessa T-shirt, vabbè vorranno pubblicizzare uno dei negozi "Bazar" lì in zona (siccome sono in pochi uno in più non guasta).
Accanto a me un volto secchione e dico: oddio questa adesso appena rispondo al telefono (il mio ragazzo geloso) comincer a dire "sssiiiizzz se non ti interessa vai fuori!!!!" ed io che non potrò spiegarle la gelosia di lui parlerò così piano da farlo sospettare.
Non sono due ragazzi con la stessa maglia ma cinque! Chiedo alla secchiona: “Ma la prof. deve ancora arrivare??”, e lei giustamente: “Sì, non l'ho ancora vista!”.
Ad
un certo punto qualcuno prende il microfono (io il libro di ieri) e
comincia a parlare mentre delle immagini colorate a volte familiari
vedo sullo schermo.
Chiudo il libro. Non è la proprietaria di un negozio cinese o marocchino è la professoressa (ha l'et della mia amica Monica)!
Accanto a lei un uomo paffutello, pochi capelli, fino all'ultimo penso
che forse è lui il prof e la ragazza abbronzata con la T-shirt
l'assistente, mi sbaglio.
E' visibilmente emozionata, agitata e molto ma molto contenta.
Prendo
la penna e chiedo un foglio, adesso ci dir quanto dura (il corso),
quando si f l'esame ecc.... no. Non ce lo dice!!!! Pare che non lo
sappia!????!!! (Meno male che si è ricordata di venire sento dal fondo
dell'aula). Ci d un indirizzo e-mail a cui rivolgersi. Oddio, penso,
quando scrivo la mail, la leggono e mi rispondono io vado fuori corso!
Parte
(nel vero senso del termine) con informazioni, curiosit , esempi,
esperienze, battute, immagini, sguardi, smorfie, foto....faccio
con gli occhi una breve panoramica quasi a cercare qualcosa di simile a
me nell'aula e vedo sopracciglie aggrottate, musi all'ingiù e teste
vuote.
Passa la parola e il microfono come
fosse una staffetta ad una sua collega o collaboratrice o amica la
quale ci spiega il suo ruolo all'interno del giornale e così via.
Rimango
a volte entusiasta, un po' invidiosa e molto incuriosita di quello che
accadr al termine della lezione (conosco i miei polli), intanto mi
annoto un paio di domande che non rivolgerò forse (è anche permalosa).
Il
suo entusiasmo mi (ci) spiazza, l'amore per il suo lavoro è così
evidente che muoio dalla curiosit di visitare il sito o leggere il
giornale. Ma in tutto il suo entusiasmo e nel trasmettercelo
(perchè a dispetto di quanto vogliono far credere è arrivato a tutti)
si è dimenticata di essere nell'aula di una Facolt dell' Universit
della citt di Roma.
Siamo tutti
incantati di fronte al futuro non solo professionale ma nella vita in
genere, riconosciamo ciò che ci piace e abbiamo paura ad ammetterlo,
per paura di non farcela, per paura di non essere capiti, per paura di
lottare, per paura di un rifiuto, un giudizio, per paura e basta. Il
suo modo irruento di entrare in aula di presentarci qualcosa che
secondo non è nuovo o invisibile, non consueto ma non impossibile ci
ha reso o fatto sentire ancora più piccoli, impotenti e la reazione è
stata di dissenso ma ammirazione.
Tutto questo
parafrasare per concludere con un "complimenti" il suo entusiasmo è
contagioso, il suo lavoro ci aiuter e magari incoragger anche se
siamo pur sempre degli" allievi" in una Facolt più o meno interessati
ad imparare e migliorare.
In bocca al lupo a tutti voi e anche a me.