Se accompagnamo un gesto o uno slancio con uno sguardo, ogni esperienza può essere pensata.
Ogni esperienza pensata, come la spontaneità quando è vissuta insieme alla consapevolezza, diventa una nuova attrezzatura, per sempre a disposizione, che rende capaci e agili.
Guardare ciò che accade accettandolo attraverso un atto generoso e con responsabile vigore (e non subendolo o spiandolo, come detenuti o ladri) può essere una pratica sia protettiva che espansiva, dunque affettuosa e educativa.
Guardare come disposizione intenzionata:
alla conoscenza utile,
all’igene intima,
alla lealtà e al rispetto della verità,
all’accompagnare,
anche dona dignità, libertà (di movimento e di pensiero) e amore.
Guardare in modo sia partecipato sia vigile a volte permette di diventare genitori delle proprie pulsioni che, libere e accompagnate, trovano posto e coraggio, in una doppia occasione di crescita (che chiamiamo omo e etero identitaria): possibilità completa e matura di scegliere sempre.
Bazar osserva i movimenti dei suoi abitanti come testimone e moderatore, vigile e compagno, in modo
appassionato,
curioso,
coraggioso,
ignorante,
aperto,
posizionato.
Pratica di ascolto attivo per partecipare alla fotosintesi del proprio ecosistema.