Gaetan Soucy, La bAMBina che amava troPPo i fiaMMiferi
Marcos y Marcos
Cara Eugenia,
come può una fiaba che per protagonisti ha due bambini, due fratelli, essere così crudele, angosciante, sanguinaria?
E' l'inquietante magia compiuta (pare in soli 29 giorni) da Gaétan Soucy, scrittore canadese francofono, che in questa storia (thriller, romanzo, fiaba... ogni definizione sembra essere riduttiva) che ha per titolo "la bambina che amava troppo i fiammiferi" riesce a far convivere eccessi in continuazione e con straordinaria naturalezza: la dolcezza con la crudeltà, il candore con la sporcizia, le risa con il pianto. Un racconto con protagonisti e luoghi senza nome dove tutto sembra.. e poi non è.
Un solo punto fermo: le parole, unico mezzo per avventurarsi alla scoperta della conoscenza di una vita fatta di sogni e di sentimenti.
Parole che l'esserino narrante usa come un giocoliere abile e libero... follemente libero.
Paola
Cara Paola,
ho letto il libro che ritengo un capolavoro, anche grazie alla traduzione, eccelsa e difficilissima (praticamente un secondo libro). Un’esperienza sconvolgente, piu che una lettura, perche porta dentro alla follia senza che essa venga percepita o sia nettamente riconoscibile. E ci si ritrova a confondere realta e fantasia, storia e emozione, come se non ci fosse la pelle a separare il dentro dal fuori. Fino al dubbio estremo se il romanzo esiste o meno, se piuttosto non abbiamo solo sognato, e allora la follia non sta nella storia che si legge, ma in noi.
Un passaggio dal maschile al femminile, dall’infanzia alla maturità, dalla malattia alla sua trasformazione, dall’ignoranza alla consapevolezza che un parto epifanico libera, in tutta l’ambiguità che sempre si ripete, tra vita e morte.
Colori foschi e, contemporaneamente, un incredibile attraversamento della verità.
Grazie per averlo letto.
Eugenia